Come precedentemente riportato negli scorsi articoli, l’universo birrario non è solo e strettamente legato alla bevanda in sé, ma concerne anche gli aspetti di ricerca ed accumulo di merchandising dei differenti brands radicando nei cultori una vera e propria passione andata via via divulgandosi grazie ad Internet. Poster, targhe, cartoline, portachiavi, cavatappi, etichette, bottiglie, sottobicchieri, vassoi, lattine, tappi a corona: tutto può divenire un cimelio collezionabile.
I vassoi
Tra gli oggetti più particolari troviamo i vassoi indispensabili per il servizio al tavolo e dunque pratici strumenti di marketing a metà strada tra i sottobicchieri ed i bicchieri. Rispetto a questi ultimi vantano, sicuramente, una minore propensione alla rottura ma anche una più difficile reperibilità. I vassoi, inoltre, sono soggetti ad ammaccature, graffi e corrosione tanto che i pezzi d’epoca molto raramente giungono a noi in perfette condizioni.
Sin dal XX secolo l’aspetto iconografico e la cura dei dettagli hanno rivestito un ruolo di primaria importanza per i vassoi e la loro funzione pubblicitaria. Tanto più il disegno è articolato tanto più il messaggio comunicativo può essere penetrante.
Una collezione di vassoi può essere organizzata secondo differenti criteri: materiali (metallo o bachelite), forma (rettangolare, quadrata, rotonda, ovale), dimensione o disegno. In Italia, purtroppo, la cura della grafica è molto trascurata rispetto ai nordamericani che rappresentano invece l’eccellenza artigianale massima.
Collezione di vassoi da birra.
Le targhe
Molto ricercate dai collezionisti sono le targhe e le insegne pubblicitarie. Il periodo migliore per questa produzione va dalla fine del XIX secolo agli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, lasso di tempo in cui nacquero e subito si esaurirono circa un centinaio di birrerie che contribuirono a tramandare ai giorni nostri oggetti di rara bellezza, opere di eccellenti illustratori dell’epoca.
Targa d’epoca.
Le targhe possono essere classificate in due grandi categorie: quelle in latta litografata e quelle in ferro smaltato. Le forme possono essere tra le più svariate: rettangolari, quadrate, rotonde, ovali, piatte o bombate, in rilievo oppure lisce. I collezionisti solitamente danno poca importanza alle dimensioni poiché preferiscono collezionare in base al materiale.
Le latte litografate hanno il considerevole difetto di essere poco resistenti all’usura del tempo, infatti spesso presentano ruggine e pieghe non rimovibili e per questo motivo dopo gli anni Trenta e Quaranta, vennero sostituite dalle targhe smaltate. Negli anni ’60 arrivarono, infine, le insegne in plastica e masonite decisamente più economiche e adatte ad essere retroilluminate.
Una insegna retroilluminata.
di Marianna Bottero e Lelio Bottero
Guida all’apertura di un microbirrificio – brewpub
di Lelio Bottero. Conviene fare la birra? La risposta è senz’altro si! A patto di sapere bene a cosa si va incontro! I manuali da me curati non hanno certo la pretesa di essere un toccasana contro i mali e gli imprevisti imprenditoriali, ma vogliono proporsi come una base, sulla quale costruire il proprio spumeggiante futuro.