Boon Rawd Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Bangkok/Thailandia
Birreria fondata nel 1933 da un sessantunenne.
Boonrawd Srethabutra aveva fatto diversi lavori prima di iniziare, in proprio, l’attività di traghettatore, attraverso il fiume Chao Praya, tra Bangkok e Thonburi. Poi arrivarono troppi concorrenti; infine furono costruiti ponti sul fiume.
Correva l’anno 1929 quando Boonrawd, che già nel 1911 aveva ottenuto dal re Prajadhipok o Rama VII il titolo nobiliare usato dalla vecchia aristocrazia siamese di Luang Bhirom Bhakdi (titolo che diventerà Pra Bhirom Bhakdi nel 1917 e, nel 1924, Phraya Bhirom Bhakdi, col permesso, per sé e i discendenti, di sostituire il cognome Srethabutra col titolo Bhirom Bhakdi), maturò l’idea di aprire la prima fabbrica di birra in Thailandia. L’anno dopo fece richiesta al Governo e prese a viaggiare in Germania e in Danimarca per imparare il mestiere.
Nel 1934 dalla Boon Rawd Brewery uscì la prima birra, chiamata Singha, dal nome del leone mistico delle antiche storie indù e thailandese. Il Garuda invece (un’aquila giavanese, simbolo reale della Thailandia) comparve sul collo della bottiglia dal 1939 in poi, quando, con Decreto Reale, la Boon Rawd ottenne, unica fabbrica di birra in Thailandia, l’aurorizzazione a garantire la genuinità con il Royal Warrant.
Nel 1994 la Boon Rawd comprò due birrerie in Sassonia, a Mittweida e Hartmannsdorf, che fino al 2001 produssero la Singha Gold per il mercato europeo. Poi questa birra, che non aveva avuto molti successi, fu soppressa e le due birrerie tedesche furono vendute.
Nel 2006 l’azienda cambiò il nome Boon Rawd Brewery in Singha Corporation.
Oggi la Singha Corporation, sempre nelle mani dei discendenti (terza/quarta generazione) del fondatore, gestisce tre fabbriche di birra e sei di acque, dislocate strategicamente in diverse regioni della Thailanda; mentre i suoi prodotti sono presenti in 60 paesi, anche in Europa e Nord America.
In ambito strettamente birrario, con 16 milioni di ettolitri annui, la Singha Corporation figura al 16° posto tra i grandi produttori mondiali. Fino al 1995 aveva la leadership nel Paese; poi si ritrovò a dover subire la feroce concorrenza della Chang Beer (prodotta dalla ThaiBev) che, venduta al 20% in meno, riuscì a conquistare il 60% del mercato. La Singha reagì lanciando la Leo Beer e usando le stesse tipologie: nel 2007 era di nuovo il primo produttore della Thailandia.
C’è poi da ricordare la Phya Bhirom Bhakdi Foundation, istituita nel 1986 in memoria e per il proseguimento nel credo del fondatore della Boon Rawd Brewery, allo scopo di incoraggiare e aiutare a realizzare migliori condizioni di educazione e benessere della società attraverso attività filantropiche.
Infine la Singha Corporation è anche attivamente impegnata nelle sponsorizzazioni sportive, dalla Formula 1 alle squadre di calcio.
Singha, premium lager di colore biondo (g.a. 5%). Nel 2007 fu ridotta la gradazione alcolica originaria del 6%. È la punta di diamante della casa, sicuramente più secca e luppolizzata rispetto alla maggior parte delle birre asiatiche in stile pilsner. L’effervescenza contenuta, quasi piatta, origina una schiuma fine e di buona persistenza. L’aroma è di luppolo floreale, con qualche accenno dolciastro di mais. Il corpo medio-leggero presenta una consistenza acquosa. Il gusto defluisce pulito e rinfrescante, con note di erba, riso, fieno, pane tostato, in un delicato rivestimento di menta e di vaniglia. Il piacevole finale di luppolo, corto, asciutto, precorre un discreto retrolfatto amarognolo di agrumi.
Leo Beer, lager di colore dorato pallido (g.a. 5%; in precedenza, 5,5%). La carbonazione è da media ad alta; la spuma, bassa e di rapida dissoluzione. L’aroma spira fruttato, con sentori anche di malto, grano, burro, verdure. Il corpo medio tende al leggero, con una trama un po’ appiccicosa. Il gusto, alquanto granuloso, presenta un buon equilibrio tra la dolcezza del cereale e l’amarore del rampicante, non senza qualche nota erbacea e di pane tostato. Il finale, secco, pulito, spiana la strada a un sufficiente retrolfatto dalle impressioni erbacee piuttosto amare.