Viking

Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Akureyri/Islanda
Nel 1939 Efnagerd Siglufjardar fondò, a Siglufjörður (nel nord del Paese), un birrificio che, col trasferimento, nel 1945, a Akureyri (a sud del circolo polare artico), prese il nome di Efnagerd Akureyar. Nel 1962 fu costruito un nuovo stabilimento, mentre nel 1994 il birrificio divenne definitivamente Viking.
Infine, nel 2001, Viking si fuse con Vifilfell, affiliato islandese per i marchi di The Colca-Cola Company, e nacque la più grande azienda del Paese nel settore delle bevande.
Viking Lager, lager di un brillante colore dorato pallido (g.a. 4,5%). È la birra più venduta in Islanda, con una quota di mercato del 30%. Con una media effervescenza, la schiuma bianca si riversa abbondante e sottile, solida e cremosa, nonché di buona stabilità. L’aroma, granuloso, erbaceo e caramellato, reca qualche spunto di mais cotto mentre, dal sottofondo, si leva un lontano richiamo speziato. Il corpo medio tende decisamente al leggero, in una consistenza altrettanto acquosa. Nel gusto, il profilo maltato non trova proprio il giusto equilibrio nella secchezza erbacea del luppolo; e, stranamente, è proprio quel pizzico di amaro in meno a conferire un’intensa freschezza dissetante non riscontrabile in tanti prodotti della stessa tipologia. Si rivela invece abbastanza amaro il discreto finale, con note di malto e pane tostato, di erbe secche e luppolo agrumato. Il retrolfatto, a malapena accennato, ha poco da aggiungere, se non qualche impressione più anonima che insipida.