Brouwerij Villers

Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Liezele/Belgio
Piccolo birrificio, nella provincia di Anversa, nato nel 1727. Il nome è quello dell’abbazia cistercense, edificata nel 1146 e abbandonata nel 1796 in seguito agli avvenimenti legati al corso della rivoluzione francese.
Come altri microbirrifici, fu rilevato, nel 1999, dalla Brouwerij Huyghe.
Villers Trippel, tripel di colore oro pallido e dall’aspetto intorbidato dai lieviti in sospensione (g.a. 8,5%). La carbonazione è piuttosto pronunciata; la schiuma bianca, enorme, spessa, cremosa, di ottima tenuta e allacciatura al vetro. Per l’elevata intensità, gli elementi olfattivi non risultano così facilmente distinguibili; ma sono senz’altro di attraente finezza gli odori che riusciamo a percepire sotto l’egida di un inebriante calore etilico: pesca e albicocca, zucchero e miele, banana e buccia d’arancia, crema e vaniglia, malto e liquirizia, fenoli fruttati e luppolo floreale, coriandolo e lievito belga speziato. Il corpo medio ha una consistenza leggermente cremosa. Il lungo percorso gustativo può essere goduto nelle vesti di tre componenti successive: subito, la dolcezza del malto caramellato; al centro, la cordialità della frutta sotto spirito con qualche spunto liquoroso; in prossimità del traguardo, la secchezza di un luppolo amaro. Il finale è segnato da vaniglia, liquirizia nera e qualche indizio di noce. Una certa terrosità s’impadronisce prepotentemente del retrolfatto, determinando asciutte sensazioni alquanto piccanti.
Loteling Bruin, belgian ale di colore marrone rossastro e dall’aspetto lievemente opaco (g.a. 7%); con rifermentazione in bottiglia. La carbonazione è piuttosto sostenuta; la schiuma cachi, alta, densa, cremosa, di notevole tenuta e allacciatura. L’aroma si esprime con buona gradevolezza, a base di malto torrefatto, frutta scura secca, prugna, caramello bruciato, uva passa, in primo piano e più in secondo, con vaghi sentori di lievito, legno, acido, spezie, alcol. Una consistenza acquosa facilita la scorrevolezza del corpo medio. È il malto tostato a spalleggiare un sapore alquanto dolce, quantunque con venature asprigne. Il calore etilico è discreto, anzi pare voglia stemperare la nota acidula che compare via via durante il lungo percorso. Cioccolato al latte, prugne secche e caramello caratterizzano il corto finale. Ancora qualche dolcezza si libera, nel retrolfatto, dalla morsa di un luppolo terroso.
Loteling Blond, belgian strong golden ale di colore biondo con qualche sfumatura aranciata e dall’aspetto confuso (g.a. 8,5%). La carbonazione è da media a vivace; la schiuma bianca, fine e cremosa, ma non così generosa e durevole. Anche l’olfatto, benché fresco, pulito e gradevole, rivela un’intensità piuttosto ridotta, limitata ovvero a profumi di malto, caramelle dure, lievito, zucchero candito, spezie leggere. Il corpo medio ha una consistenza abbastanza acquosa. Nel gusto, armonioso e ricco di calore alcolico, il luppolo equilibra dal sottofondo la dolcezza del malto, della ciliegia e del caramello: ne risulta un sapore morbido e brioso, fruttato e dolciastro. La lunga corsa termina con una secchezza di luppolo speziato che lascia, nel retrolfatto, un’intrigante sensazione amarognola.