Pécsi Sörfőzde

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Pécs/Ungheria
Il più antico birrificio dell’Ungheria, e in una delle più antiche città del Paese, vicino al confine croato.
A Pécs si produceva birra già nel secolo XIII. Dopo l’espulsione dei Turchi, nel 1686, si cominciò addirittura a bere birra al posto dell’acqua, che provocava frequenti epidemie. Mentre il birrificio fu fondato nel 1848 da Hirschfeld Sámuel (si tenga presente che l’Ungheria è l’unico paese al mondo in cui il cognome viene scritto prima del nome).
Nel 1993 il birrificio fu rilevato dalla Ottakringer che ne fece la sua filiale in Ungheria. Purtroppo le cose non andarono come sperava l’azienda austriaca che, nel 2017, finì per cederlo a MAVA Investment e BanKonsult Commerce.
Pécsi Három Királyok, amber lager/vienna di colore ambrato chiaro (g.a. 6,3%). Prodotta secondo una ricetta speciale, per diversi anni è stata la birra per le feste di Natale e Capodanno; e, come prodotto invernale, è tuttora reperibile in Ungheria da dicembre a gennaio. Con una carbonazione abbastanza sostenuta, la corona di spuma bianchiccia si rivela molto fine, abbondante, cremosa e resistente. Anche l’aroma di malto tostato ha buona persistenza, destreggiandosi abilmente tra sentori fruttati, di biscotto, caramello, mais, spezie floreali. Il corpo, da leggero a medio, presenta una consistenza pressoché oleosa. Nel gusto, uva passa, caramello, zucchero di canna, pane, frutta esotica (in particolare, la banana), cereali, costituiscono un mix armonico orientato al dolce che scorre su base apparentemente neutra, sol perché il luppolo eroga con estrema delicatezza il proprio amarore, anche un po’ soffocato dall’alcol, molto bene in evidenza anche se non invadente. Nel finale subentra un lieve amarore terroso piuttosto astringente. Nella lunga persistenza retrolfattiva il luppolo ha tutto il tempo per esprimere il suo potenziale, addirittura respingendo, adesso, la scalpitante forza dell’etanolo.
Pécsi Szalon Barna, dunkel di un marrone scuro, vicino al nero, e dall’aspetto opaco (g.a. 5,8%). L’effervescenza è piuttosto elevata; la schiuma si solleva con una compatta corona color cappuccino, aderente e duratura. L’aroma si effonde in una relativa maniera sottotono, come a voler centellinare la piacevolezza dei suoi sentori di malto tostato, terra, caramello, frutti scuri, toast bruciato, caffè in polvere, cioccolato fondente. Il corpo, quasi pieno, ha una tessitura leggermente acquosa. Il gusto, dopo l’imbocco amabile e granuloso di caramello, prende note sempre più decise, prima, di malto torrefatto, poi, di cacao amaro. Una fresca nota acida introduce il corto finale asciutto. Dalla discreta persistenza retrolfattiva esalano sensazioni fruttate di moderata dolcezza.