Hartwall

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Helsinki/Finlandia
La Hartwall iniziò l’attività con l’acqua minerale, nel 1836, quando Victor Hartwall fu autorizzato dal Senato a produrre e vendere le acque minerali calde e fredde.
Verso la fine del 1860 la Hartwall cominciò a produrre bevande analcoliche, miscelando acqua minerale con succhi dolcificati. Nel 1952, in occasione delle Olimpiadi di Helsinki, lanciò Hartwall Original Long Drink (miscela di gin finlandese e pompelmo), che ebbe subito un grande successo e oggi è il prodotto miscelato più bevuto in Finlandia.
Soltanto nel 1966 entrò nel business della birra, allorché comprò la Lappeenranta-Lauritsala, di Lappeenranta appunto (fondata nel 1857), che produceva la birra Karjala. E lo fece nel momento giusto: la vendita della birra di media forza, prima disponibile soltanto nei negozi Alko, adesso era consentita anche nei negozi alimentari.
Passò quindi ad acquisire altri produttori di birra finlandesi: nel 1969, la Buck di Vaasa, fondata nel 1890; nel 1971, la Aura di Turku, fondata nel 1884; nel 1980, la Lapin Kulta di Tornio, fondata nel 1873; nel 1988, la Mallasjuoma di Lahti, fondata nel 1912.
Chiaramente, l’acquisto più prestigioso fu quello della Lapin Kulta, nella Lapponia. Mentre Tornio era una cittadina di cacciatori e cercatori d’oro. La fabbrica fu chiamata Lapin Kulta (“Oro della Lapponia”), dal nome di una vecchia miniera d’oro locale. Produceva birra con uno speciale tipo di lievito e, cosa non comune in ambito brassicolo, con acqua di fiume.
Nel 1991, insieme al gruppo svedese Pripps Bryggeriet, la Hartwall inaugurò una joint venture, la Baltic Beverages Holding (BBH), per acquisire partecipazioni di controllo delle principali fabbriche di birra nei paesi dell’ex Unione Sovietica. E, in fretta, la BBH raggiunse la posizione di leader di mercato in Russia e nei paesi baltici.
Per la crescita aziendale e l’interesse da parte degli investitori internazionali, la Hartwall fu quotata alla borsa di Helsinki.
Nel 1998 creò la filiale Oy Hartwa-Trade Ab, per le importazioni di bevande alcoliche.
Nel 1999 stipulò un accordo di cooperazione con PepsiCo per la produzione e la vendita. Mentre dal 1957 al 1999 aveva prodotto, sempre su licenza, la Coca-Cola.
Nel 2002 fu rilevata dalla Scottish & Newcastle.
Nel 2003 aprì un nuovo impianto ultramoderno a Lahti di produzione e distribuzione.
Nel 2008 la Heineken e la Carlsberg acquisirono la Scottosh & Newcastle, e la Hartwall toccò al colosso olandese, che, nel 2013, la vendette alla Royal Unibrew.
Oggi la Hartwall, con circa 4 milioni di ettolitri annui tra bevande alcoliche e analcoliche, è il primo produttore finlandese. Non soddisfatta del forte portafoglio di marchi, continua a sviluppare nuovi prodotti per le nuove esigenze dei consumatori. Per essa poi l’export (verso almeno 25 paesi, principalmente europei) costituisce un importante canale di distribuzione e una parte fondamentale della strategia di crescita.
Tutta la produzione di birra, bibite, sidro e acqua minerale è ormai concentrata sul nuovo stabilimento di Lahti. Man mano le altre fabbriche sono state chiuse: Buck, nel 1986; Lappeenranta-Lauritsana, nel 1993; Aura, nel 1995; Mallasjuoma, nel 2003; Lapin Kulta, nel 2010.
Il marchio di punta continua a essere Lapin Kulta, in diverse varianti. E, più che sul lievito esclusivo, l’azienda basa la sua aggressiva campagna pubblicitaria sulla freschezza della birra, elaborata appunto con l’acqua eccezionalmente pura e morbida della Lapponia.
Lapin Kulta, lager di colore biondo pallido e dall’aspetto limpido (g.a. 5,2%). È un prodotto di carattere internazionale, con il cereale e l’amaricante che restano in sordina. Con una carbonazione media, la spuma bianca fuoriesce fine, compatta e di apprezzabile aderenza. Il bouquet si sviluppa fresco e fruttato, con richiami anche di fieno, mais, luppolo, malto. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza sottile, un po’ oleosa. Il gusto, alquanto neutro e perfettamente pulito, scorre con leggerezza frizzante, avvolgente, tra note aspre e acidule. Il breve finale reca lievi accenni di malto. Il retrolfatto sa essere morbido e piacevole, con le sue suggestioni a malapena amare.
Lapin Kulta Strong, malt liquor di colore dorato chiaro (g.a. 7%). L’effervescenza moderata genera una spuma sottile e di buona allacciatura. L’aroma si libera dolcemente fruttato, con sentori, in secondo piano, di zucchero, malto, pane, luppolo, alcol. Il corpo, da leggero a medio, presenta una tessitura tra grassa e acquosa, nonché un po’ appiccicosa. Il gusto, moderatamente granuloso, è sostenuto da cereali, pane, zucchero, malto dolce, da una parte e dall’altra, erbe aromatiche e mandorla amara, col decisivo apporto cordiale di uno scalpitante etanolo. Il finale reca una gradevole e persistente impressione di amarore. Una certa dolcezza alcolica ritorna nel retrolfatto, e indugia, punge, incuriosisce.
Dopo il marchio principale Lapin Kulta, la birra di maggior successo della Hartwall è:
Hartwall Karjala, lager di colore giallo dorato (g.a. 5,2%). La schiuma bianca, bassa e di rapida scomparsa, è gestita da una carbonazione tra media e alta. L’aroma si libera debole, dolciastro, a base di malto, luppolo, erbe, sciroppo d’acero, miele, pane. Il corpo è medio-leggero e di trama acquosa un po’ grassa. Il gusto sa di caramello, malto, cereali, frutta secca; e ha lunga durata. Il finale, lievemente luppolizzato, lascia presto il campo a una discreta persistenza retrolfattiva in cui la dolcezza e l’amarore si fondono armonicamente in un’impressione asciutta, pulita, invitante.