Castle Rock Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Nottingham/Inghilterra
Microbirrificio sorto nel 1998 a opera di Chris Holmes, un ex presidente della CAMRA e gestore di numerosi pub nella zona di Nottingham.
La costante crescita della domanda di mercato ha già portato a due ampliamenti della fabbrica, nel 2005 e nel 2010. Mentre continua ad aumentare a dismisura l’offerta dei prodotti più stilisticamente disparati.
La Castle Rock produce anche una gamma di birre una tantum, chiamata Traffic Street Specials, nell’inarrestabile sperimentazione di idee, gusti e del processo stesso di fabbricazione.
Castle Rock Harvest Pale, blond ale di colore oro pallido (g.a. 4,3%); imbottigliata alla Marstons Brewery. Elaborata nel 2003, con il nome di Tammie Dodger, per il CAMRA Beer Festival di Notthingham, in pochi anni divenne la bandiera del birrificio; e, attualmente, assorbe più del 50% della produzione aziendale. Ha inoltre ottenuto numerosi riconoscimenti, l’ultimo, al Great British Beer Festival del 2010, come “Champion Beer of Britain”. La versione in botte ha invece la gradazione alcolica del 3,8%. Con una carbonazione moderata, la spuma si forma minuta, cremosa e persistente. L’aroma è piuttosto tenue, a base di agrumi, erbe, luppolo terroso. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza pressoché sottile e acquosa. Anche il gusto accusa scarsa intensità: malto, caramello, fiori, scorza di agrumi, pino, miele, fanno del loro meglio per deliziare il palato; ma riescono solo in parte nel loro intento. Più convincente appare il finale che, con il suo secco e pulito amarore, consente a un discreto retrolfatto di erogare impressioni fruttate avvolte in uno stuzzicante alone speziato.
Castle Rock Snowhite, blond ale di colore paglierino scarico (g.a. 4,2%); una birra molto popolare. La schiuma, sottile e di media durata, è gestita da una morbida effervescenza. La frutta, in particolare la pesca, domina l’olfatto, col supporto di spezie leggere, ortica, erbe aromatiche. Il corpo medio presenta una trama un po’ untuosa. Il gusto appare molto ben equilibrato: la dolcezza inziale del mais viene via via fagocitata, prima, dalla scorza di limone, poi, da un amaro astringente di fieno. La bocca rimane asciutta, pulita, in grado ovvero di consentire un’altra bevuta