Brouwerij Nieuwhuys

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Hoegaarden/Belgio
Nacque nel 2002, come piccolo brewpub, nel più antico edificio in pietra di Hoegaarden, il borgo famoso per la sua birra bianca. Fu opera di Jan de Wachter e Mieke de Backer. La prima birra fu l’abbazia tripel scura Nieuwhuys Alpaïde, dedicata alla contessa Alpaïde, che governò la contea di Bruningerode durante l’Alto Medioevo, fondando nel 981 il capitolo Huardis che in seguito prese il nome di Hoegaarden.
Nel 2009 il brewpub si trasferiti in locali più ampi, con l’installazione di un impianto da 200 ettolitri annui.
L’inaugurazione avvenne con una witbier dal nome latino di Hoegaarden appunto, Huardis: la presentazione di Jean Blaute (cantante, attore e autore della breve serie televisiva Tournée Générale con esplorazione della cultura birraria in Belgio) e l’emozionante assaggio del primo sorso da parte di Pierre Celis, su una sedia a rotelle.
Purtroppo, la Nieuwhuys Huardis, che pure era entrata in produzione stabile, fu in seguito abbandonata. Mentre il Café Nieuwhuys, oltre alle birre della casa, serve anche quelle di altri piccoli e grandi produttori.
Nieuwhuys Alpaïde Blond, abbazia tripel di colore dorato pallido e dall’aspetto velato (g.a. 8,5%); lanciata nel 2010. Nota anche come Cuvée van de Generaal, è la versione bionda della Nieuwhuys Alpaïde. Utilizza il luppolo di Poperinge e aggiunge grano al malto d’orzo. Con una carbonazione da bassa a moderata, la schiuma bianca emerge regolare, compatta, cremosa e di lunghissima durata. L’aroma si propone con un’intensità elevata, e gradevole finezza. Subito, miele, frutta sciroppata, cracker, cereali, zucchero candito. A seguire, con uguale persistenza ma più attenuati, sentori di malto biscotto, agrumi, lievito belga, luppolo floreale, caramello, frutta tropicale. Il corpo, da leggero a medio, presenta una trama piuttosto grassa. Il gusto si esprime moderatamente dolce e amaro, fruttato quanto basta e delicatamente riscaldato dal calore alcolico. Luppolo agrumato, erbe aromatiche e lievito speziato sanno bene come ricomporre l’equilibrio nelle battute finali, anche con una certa astringenza se necessaria: il retrolfatto deve rimanere pulito, secco, piacevolmente amarognolo e invitante per successive sorsate.