Nigerian Breweries Plc

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Lagos/Nigeria
Da una joint venture tra UAC (British United Africa Compart) e la Heineken, nel 1946 nacque a Lagos la pionieristica Nigerian Brewery Ltd. Ma la prima birra uscì soltanto dalle linee d’imbottigliamento a giugno del 1949.
Con la crescita costante della domanda di mercato, furono avviati altri birrifici: nel 1957, a Aba; nel 1963, a Kaduna; nel 1982, a Ibadan; nel 1993, a Enugu; nel 2003, a Ameke, il più grande del Paese, con una capacità di 3 milioni di ettolitri. Nel 2004, cessò la produzione a Enugu; mentre, nel 2008, fu acquistato un impianto per la produzione di malto a Aba.
Nel 2011 la Nigerian Breweries Ltd acquisì partecipazioni azionarie di maggioranza in Sona Systems Ltd (coi due birrifici di Ota e Kaduna) e in Life Breweries Ltd (di Onitsha), diventando Nigerian Breweries Plc.
Nel 2014 Nigerian Breweries Plc, fondendosi con Consolidated Breweries Plc (il terzo gruppo birrario del Paese), aggiunse i suoi tre birrifici di Ijebu Ode, Awo-Omamma e Makurdi.
Pertanto oggi Nigerian Breweries Plc, controllata al 37,73% dalla Heineken, è il primo produttore di birra nigeriano. E, oltre a servire il mercato nazionale, esporta in altre parti dell’Africa occidentale.
Star Lager, lager di colore dorato chiaro e dall’aspetto a malapena velato (g.a. 5,1%); la prima birra prodotta, meno secca delle successive. Con una media effervescenza, la spuma bianca, a grana piuttosto grossa e abbondante, non ha molta durata. L’aroma è tenue ma pulito, con sentori di malto, caramello, mais dolce, erbe, luppolo floreale, e qualche labile accenno fruttato. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza acquosa un po’ appiccicosa. Il gusto rivela una certa tendenza alla dolcezza del malto; ma è tenuto a bada da un “attento” e “pronto” amarore erbaceo. Prima che arrivi il ruvido finale di terra, si leva una nota di rinfrescante acidità. Il corto retrolfatto, dall’accento amaro, reca sensazioni più metalliche che di luppolo.
Gulder Lager, lager di colore giallo chiaro (g.a. 5,2%). Viene prodotta su licenza dal 1970. Si tratta infatti di un marchio registrato della Gulder International Limited, una sussidiaria di United Africa Company Limited che, nel 1987, fu assorbita dalla casa madre, la multinazionale anglo-olandese Uniliver. Sempre su licenza, questa birra viene prodotta anche nel Ghana, da Guinness Ghana Breweries Group, con la differenza che, in Nigeria, per legge le birre sono fatte con una porzione di sorgo. La carbonazione è leggermente superiore alla media; la schiuma bianchiccia che si forma, alquanto irregolare e di rapida dissoluzione. L’aroma, dolce e granuloso di malto, accenna soltanto a un luppolo erbaceo. Il corpo appare medio-leggero, e di consistenza acquosa. Il gusto, anch’esso segnato moderatamente dal malto, rivela una delicata amabilità, con lievi note, prima, aspre, poi, acide. Il finale, secco, amaro e a malapena astringente, è frutto di un luppolo grezzo dall’accento di pepe. Le corte impressioni del retrolfatto si dividono tra grano e Aspartame.
Legend Extra Stout, foreign stout di colore marrone scuro, tendente al nero, e dall’aspetto opaco (g.a. 7,5%); feroce concorrente della Guinness Foreign Extra Stout. Grazie a essa, per questa tipologia la Nigeria è il terzo mercato nel mondo. Con una moderata effervescenza, la schiuma ecru si leva sottile, cremosa, di sufficiente stabilità. Nell’aroma, forte e insistente di rum, trovano ampio spazio anche sentori di malto tostato, caffè, melassa, cacao, liquirizia, frutta scura, caramello burroso. Il corpo, da medio a pieno, ha una consistenza cremosa, quasi grassa, e appiccicosa. Il gusto, rotondo e pastoso, esprime, in una morbidezza del tutto singolare, note di malto tostato con una deliziosa venatura di cioccolato. La finitura, acida di caffè e prugne secche, prelude a una lunga persistenza retrolfattiva asciutta e amarognola, in cui convivono sensazioni di legno e di liquirizia.