Brasserie Simon

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Wiltz/Lussemburgo
Birrificio nel distretto di Diekirch, il terzo più grande del Paese. Fu fondato nel 1824 da Georges Pauly (sposato con Anne-Catherine Simon), ma venduto 15 anni dopo.
Nel 1891 fu rilevato da Jules Simon, rimanendo sempre nelle mani dei suoi discendenti.
Oggi la Brasserie Simon produce 17 mila ettolitri all’anno, con 3 marchi: Simon, Ourdaller e Okult.
Il marchio Ourdaller viene prodotto dalla Ourdaller Brauerei, fondata nel 2006 presso il Cornelyshaff a Hengescht con la partecipazione al 100% della Brasserie Simon.
Il marchio Okult invece, al 100% biologico e rilanciato nel 2007, era della Brasserie Artisanale de Redange (nel distretto di Réiden), fondata nel 1999 da Jean Bollendorff e finita in bancarotta nel 2006. Prodotto dalla Ourdaller Brauerei, viene imbottigliato a Wiltz.
Simon Régal, lager di un limpido colore dorato (g.a. 5,5%). Considerata bière de luxe, è la classica lager da grande distribuzione, lanciata negli anni ’60 del secolo scorso. Con una media effervescenza, la schiuma bianca, minuta e cremosa, mostra sufficiente durata. L’aroma si esprime tenue ma abbastanza pulito, con sentori floreali, di malto, orzo, fieno, pane, caramello, paglia e, dal fondo, un delicato luppolo a base di erbe. Il corpo tende decisamente al leggero, nella sua scorrevolissima consistenza acquosa. Ovviamente, nel gusto, il posto d’onore spetta al cereale, dolce e granuloso, in parte anche tostato; non si fanno comunque attendere più di tanto le note equilibratrici, dalla mela verde alla scorza d’agrume, dall’erba a una moderata acidità. La secchezza del finale lascia qualche residuo zuccherino appiccicoso al palato, che viene compiutamente ripulito dalle corte sensazioni amarognole del retrolfatto.
Okult No. 1 Blanche, witbier di colore giallo paglierino e dall’aspetto opalescente (g.a. 5,4%). Con una vivace effervescenza, la schiuma bianca si leva fine, compatta, cremosa, duratura. L’aroma non è certo esplosivo, si fa però apprezzare per la sua fresca pulizia: lievito, grano, scorza d’arancia, paglia, banana, e una piacevole acidità di fondo avvolta in sentori di pepe e coriandolo. Il corpo medio tende al leggero, in una schietta consistenza acquosa. Benché alquanto disturbato da un lievito insistente, il gusto defluisce con delicatezza, all’insegna della scorza d’arancia amara e dei semi di coriandolo, grazie anche alla carbonazione sostenuta e alla relativa sottilezza del corpo. Nel finale emerge l’amarore della scorza d’arancia con insufflazioni erbacee. Le sensazioni del discreto retrolfatto si rifanno a un rinfrescante mix di dolce, acidulo e speziato.
Wëllen Ourdaller, speciality grain di colore ambra/arancione e dall’aspetto torbido (g.a. 5,6%); con utilizzo di grano saraceno proveniente da una vicina coltura. La carbonazione è media; la schiuma, di un bianco sporco, non così ricca, ma durevole e di buona allacciatura al vetro. Di gradevole finezza nella sua elevata intensità, l’olfatto mescola armonicamente sentori di malto caramellato, miele, biscotti, zucchero di canna, erbe, albicocca, tabacco, germogli di grano, bacche, zenzero. Il corpo medio tende al pieno, in una consistenza grassa leggermente appiccicosa. Nel gusto, un grano saraceno terroso cerca ripetutamente di prendere il dominio; ma, con medesima insistenza, tenta di scalzarlo un luppolo legnoso: e, dall’inevitabile compromesso, emerge una moderata dolcezza con piacevole amarore. Nella secchezza del finale compare qualche nota acida. Impressioni di lievito, fruttate e aspre, segnano la breve durata del retrolfatto.