Brasserie Sainte Hélène

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Florenville/Belgio
Microbirrificio nella provincia vallona del Lussemburgo.
Nacque, nel 1999, a opera del birraio autodidatta Eddy Pourtois, a Orsinfaing (un villaggio nel comune di Habay), in Sainte Hélène Street, da cui il nome.
Nel 2000, insieme a Gregory Verhelst, della Brasserie Artisanale de Rulles, organizzò la prima edizione del Brassigaume, un festival di piccoli birrifici che si tiene a ottobre.
Dopo i trasferimenti, nel 2003, a Virton e, nel 2005, a Èthe, nel 2016 si stabilì definitivamente a Florenville, in una struttura più adeguata e con sala degustazione. Intanto, nel 2011, era entrato in società Raphaël Vanoudenhoven.
A eccezione di una lager, le birre sono di fermentazione alta e vengono rifermetate in bottiglia e in barile.
Sainte Hélène Barley Wine, barley wine/wheat wine di colore ambra con sfumature ramate e dall’aspetto torbido (g.a. 12%); in produzione solo occasionalmente. Per il mercato americano, e con il tenore alcolico ridotto al 10%, prende il nome di Antipode. Tenendo conto della pesante luppolizzazione, tutta francese (Strisselspalt, da aroma, e Brewers Gold, da amaro), può essere considerato un robusto barley wine sui generis, commercialmente definito un’interpretazione belga, più secca e complessa, di un american barley wine; meglio sarebbe definirlo, anche in considerazione del contenuto alcolico elevato, una sorta di triple IPA. La carbonazione è quasi piatta; la schiuma biancastra, abbastanza grossolana, scarsa ed evanescente. L’olfatto eccelle in pulizia ma pecca in finezza: la combinazione di erbe aromatiche, fiori, frutta e limone stenta ad armonizzare con i sentori di miele, caramello, uvetta, marmellata di albicocca, vaniglia, zucchero bruciato. Il corpo oscilla tra il medio e il pieno, in una tessitura oleosa alquanto viscosa. L’alcol che, al naso, apporta un piacevole calore, nel gusto, appesantisce, rallenta la bevuta; e, di conseguenza, compromette il buon equilibrio realizzato dall’alto contenuto di resine in sinergia con la leggerezza del dolce fruttato e dell’intrigante speziato. Nel finale, l’etanolo si manifesta sotto forma di brandy, in compagnia di un “indisponente” luppolo alle erbe. Le morbide e calde suggestioni retrolfattive sono ispirate a malto, resina e diversi frutti tra i quali si esalta il ribes nero.
Sainte Hélène Simcoe Lager, premium lager di colore oro pallido e dall’aspetto nebuloso (g.a. 3,5%). Presenta una carbonazione piuttosto sostenuta; schiuma bianca, abbondante, cremosa e abbastanza persistente; aroma di malto granuloso, in armonia con sentori floreali, erbacei, agrumati, di luppolo speziato, miele, pesca, frutti tropicali; corpo molto sottile, e di consistenza acquosa; gusto iniziale leggermente dolce, poi in buon equilibrio con un amaro asciutto; corto finale di malto; sfuggente retrolfatto erbaceo e agrumato.