Wolf Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Besthorpe/Inghilterra
Microbirrificio in un villaggio del Norfolk, nel distretto di Breckland. Fu però fondato nel 1995 nel vecchio sito della Gaymer Cider Company a Attleborough, sempre nel Norfolk. Solo nel 2006, per una crescita costante e con un grosso investimento, si trasferì a Besthorpe. Nel 2013 fu infine installato un impianto d’imbottigliamento all’avanguardia.
Fu opera di Wolfe Witham, proveniente da Portsmouth, nell’Hampshire, che 10 anni prima aveva cominciato l’attività brassicola gestendo il popolarissimo brewpub Reindeer a Dereham Road, Norwich.
Ingredienti, ricette e metodi di produzione sono assolutamente locali. Mentre il birrificio fa parte della East Anglian Brewers Cooper-Cooper, che, tra l’altro, mira alla “piena tracciabilità” della birra, dall’orzo al bicchiere.
Wolf Ale, ordinary bitter ale di color rame e dall’aspetto lievemente velato (g.a. 3,9%). Nome assunto nel 2005; prima, si chiamava Wolf Ale Best Bitter. È una session beer, realizzata con malto da orzo coltivato localmente, luppolizzata con i nazionali Golding (per aroma) e Challenger (per aroma e amaro) e condizionata sia in bottiglia che in botte. La carbonazione è bassa; la schiuma, di un bianco sporco, fine, compatta, cremosa, di ottima stabilità e aderenza. Luppolo agrumato, caramello, nocciola, malto tostato, frutti di bosco, si fondono a meraviglia con sentori floreali, erbacei, fruttati e terrosi, regalando un ampio e gradevole bouquet olfattivo. Il corpo medio mostra una tessitura con lieve tendenza alla grassa. Un maltato secco, moderatamente amaro, impronta il percorso gustativo di media durata e che volge verso note acri di limone e caustiche di ortica. Un buon finale di luppolo aromatico lascia il compito del commiato alle sensazioni secche e legnose del retrolfatto.
Stagionale
Wolf Golden Jackal, golden ale di colore giallo dorato e dall’aspetto nebuloso (g.a. 3,7%); session beer estiva in bottiglia e in botte. La carbonazione è quasi piana; la schiuma bianca, non così generosa, ma sottile, compatta, cremosa, di buona tenuta e sufficiente allacciatura. L’aroma si libera dolciastro, burroso, a base di malto tostato, caramello, fieno, agrumi, aceto, fiori, grano, frutta tropicale, lievito, pane bianco, luppolo legnoso. Il corpo medio tende decisamente al sottile, in una tessitura molto acquosa. Malto caramellato leggermente tostato, polpa di arancia e mandarino, paglia bagnata e polverosa, miele e cereali, allestiscono la componente dolce contrastata da quella aspra e amara di un luppolo citrico e floreale per una bevuta semplice, scorrevole, rinfrescante. Qualche residuo di caramello rimane nel finale unitamente a note di legno di sandalo. Il retrolfatto, dosatamente agrumato, eroga piacevoli sensazioni acidule e amarognole.