Titanic Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Burslem/Inghilterra
Microbirrificio dello Staffordshire, in una delle sei comunità che, aggregate, formano la città di Stoke-on-Trent.
Fu fondato nel 1985 dall’ex presidente della SIBA (Society of Independent Brewers) Keith Bott, insieme al fratello David. Il nome invece è quello del transatlantico britannico naufragato nel 1912, il cui capitano, Edward John Smith, era originario di Stoke-on-Trent.
Possiede sette pub locati nel North Staffordshire.
Titanic Plum Porter, porter di colore ebano con riflessi rubino e dall’aspetto opaco (g.a. 4,9%). Pluripremiata dalla CAMRA dal 2011 al 2015, ricorre all’aggiunta tardiva di luppolo Golding e di estratti di prugne. La carbonazione è abbastanza contenuta; la schiuma nocciola, non abbondante, ma fine, cremosa e di buona stabilità. Benché intenso, l’aroma si apre con delicatezza, regalando sentori di pera, cacao, butterscotch, cola, liquirizia, arancia candita; e con un sottofondo di frutta rossa matura: il tutto intiepidito dal calore di whisky torbato. Il corpo medio ha una consistenza alquanto oleosa. Il gusto si snoda con una prelibata dolcezza che le tostature si limitano a contenere nei limiti della tolleranza perché non sconfini nella stucchevolezza e rilasciando, verso la fine della corsa, una rinfrescante punta di acidità. Il finale non trova il tempo, o non ha la capacità, di ripulire dal minimo residuo zuccherino il palato che rimane avvolto in una patina alquanto viscosa. Caffè e sherry animano le suggestioni del discreto retrolfatto.