Hall & Woodhouse

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Blandford St Mary/Inghilterra
Birrificio regionale nel North Dorset. Nel 1777 Charles Hall fondò a Weymouth la Ansty Brewery e, quando fu allestito un vasto accampamento militare per fronteggiare la minaccia d’invasione francese, si accaparrò la fornitura di birra per il campo. Seguirono diversi acquisti di fabbriche locali con pub annessi. Alla fine del secolo, divenuta società per azioni, la Ansty si trasferì nell’attuale sede di Blandford St Mary.
La denominazione Hall & Woodhouse risale al 1847, allorché il figlio di Charles, Robert, invitò a entrare in società George Woodhouse che sposerà poi una delle figlie.
Nel 1875 il tasso (badger) adottato come mascotte divenne logo dell’azienda e quando nel 1900, fu costruita una nuova fabbrica, questa cominciò a essere conosciuta popolarmente come Badger Brewery.
Nel 1991 la Hall & Woodhouse acquistò il brewpub The Gribbe Inn di Oving (West Sussex) che, nel 2005, ritornò al vecchio proprietario, senza però i diritti per il marchio Fursty Ferret, la sua birra più nota.
Nel 2000 la Hall & Woodhouse comprò anche la King and Barnes di Horsham. Mantenne quindi i suoi pub e marchi di birre, ma vendette la birreria che fu demolita per l’edilizia abitativa.
Tuttora nelle mani della famiglia Woodhouse, la Hall & Woodhouse ha potuto tramandare inalterate fino ai nostri giorni le preziose ricette elaborate dai fondatori. E gestisce anche 250 pub nel sud dell’Inghilterra.
La produzione è per lo più destinata all’estero: circa la metà in Sudamerica, il resto, in Europa, Russia, Africa.
King and Barnes/Horsham
Birreria del West Sussex la cui storia ebbe inizio intorno al 1800, come Satchell & Co. Rilevata poi da James Maltster King, l’azienda fu rinominata King & Sons.
Nel 1906, dalla fusione della King & Sons con un’altra fabbrica di birra di Horsham, la GH Barnes & Co., nacque la King and Barnes.
Con gli impianti ampiamente modernizzati senza però abbandonare i metodi tradizionali e utilizzando l’acqua del pozzo di proprietà scavato nel 1947, la nuova società non tardò a prosperare, producendo sia ale che lager.
Verso la fine del secolo, si era guadagnata una buona reputazione anche sul mercato mondiale con una serie di birre speciali condizionate in bottiglia. Regolari o stagionali, questi prodotti avevano cercato, e raggiunto, la distinzione tramite il cereale (tra cui la segale), il luppolo (varietà Liberty) o l’aggiunta di erbe aromatiche.
Alla fine, nel 2000, l’azienda fu rilevata dalla Hall & Woodhouse, perdendo marchi e pub; mentre la fabbrica veniva abbattuta. E, ovviamente la sua vasta gamma di birre si ridusse al lumicino.
Ecco però nascere a Horsham due nuove fabbriche di birra, la W.J. King & Co. e la Hepworth & Co., a opera, rispettivamente, di Bill King e di Andy Hepworth, ex mastro birraio della King and Barnes.
Badger Tanglefoot, ESB di colore dorato e dall’aspetto limpido (g.a. 5%, in botte 4,9%). Le bottiglie e le lattine sono pastorizzate. Ricorre all’aggiunta di vari zuccheri raffinati. Considerata una delle migliori ale nella West Country, ha raccolto due medaglie d’oro alla rassegna delle birrerie indipendenti inglesi. Con una media effervescenza, la spuma si alza sottile, abbastanza compatta e duratura. L’aroma è finemente affumicato, e non soffoca i freschi sentori di luppolo erbaceo e caramello. Benché leggero, il corpo ha struttura soda e cremosa. Il gusto, secco, brioso, scivola in bocca con un luppolo che, nel finale, assume una consistenza amabilmente fruttata. Il retrolfatto è di un tostato persistente alquanto pungente.
Badger Dorset Best, ordinary bitter ale di colore ambra piuttosto chiaro (g.a. 4%); pastorizzata. Nota anche come Badger Best, ha una grande diffusione tradizionale nei paesi oltremanica per l’ottima bevibilità. Con una morbida carbonazione, la spuma emerge densa, cremosa ma di scarsa durata. L’aroma si libera con gradevoli sentori di caramello, fiori, luppolo erbaceo. Il corpo tende al sottile, in una consistenza acquosa. Il sapore si rivela abbastanza neutro; mentre permane in sottofondo una vaga sensazione amarognola piacevolmente dissetante. Il finale reca note burrose, di frutta scura e spezie. Nel retrolfatto, il luppolo si limita ad apportare blande suggestioni amare.
Badger Golden Champion, english pale ale di colore ambrato pallido (g.a. 5%). L’effervescenza sembra abbastanza addomesticata: la schiuma non abbonda e si dissipa rapidamente, lasciando comunque qualche pizzo decente. Il legnoso luppolo inglese conferisce un bouquet che non può nascondere più di tanto la sua burrosità. Il corpo, relativamente leggero, presenta una trama cremosa. Nel gusto l’amaro del rampicante contrasta efficacemente il dolciastro del cereale, sino a rifinire un palato asciutto e pulito. Una suggestione di tè e di agrumi segna brevemente il retrolfatto.
Badger Fursty Ferret, special bitter ale di colore arancio/ambra (g.a. 4,4%). Con una carbonazione mediovivace, la spuma bianca emerge cremosa e di sufficiente tenuta. Malto biscotto, caramello, luppolo floreale, arance di Siviglia, mele, allestiscono un bouquet di gradevole finezza. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza oleosa tendente all’acquosa. Il gusto è di carattere: inizia con un abboccato di malto e prende via via note sempre più decise di luppolo terroso, sino a erogare una punta di acidità, prima del corto finale biscottato. Il retrolfatto indugia abbastanza nelle sue croccanti sensazioni di amarore erbaceo.
King and Barnes Sussex Bitter, ordinary bitter ale di colore rame scuro (g.a. 3,5%); in fusto e in bottiglia. La versione in bottiglia, filtrata e pastorizzata, e con la stessa gradazione alcolica, prende il nome di King and Barnes Ale. La schiuma color crema, sottile e di buona allacciatura, è gestita da un’effervescenza moderata. L’olfatto propone caramello leggermente bruciacchiato, erbe, malto tostato, nocciola, luppolo fruttato. Il corpo, medio-sottile, presenta una tessitura acquosa. Il gusto ha il tipico profilo di malto con lieve carattere di luppolo. Il finale, piuttosto breve, accenna alla frutta, alla melassa, all’uvetta. Il retrolfatto è debole e terroso, con qualche impressione metallica.
King and Barnes Harvest Ale, special bitter ale di colore marrone scuro (g.a. 4,7%); rifermentata in bottiglia. È una stagionale, fabbricata a settembre con il solo luppolo inglese Challenger del nuovo raccolto. La carbonazione, da morbida a piatta, genera una spuma beige soffice e stabile. L’aroma è composito, di malto, luppolo erbaceo, caramello; non senza un pizzico di spezie e di frutta. Il corpo, da leggero a medio, è di consistenza grassa con tendenza all’acquosa. Il gusto appare davvero squisito, con la dolcezza del cereale iniziale e, verso il traguardo, l’amarore del rampicante in perfetto equilibrio. Il finale dura poco, nelle sue note agrodolci. Non si rivela più lungo il retrolfatto, piuttosto amaro, secco, pulito.