Grolsch

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Boekelo/Paesi Bassi
Grande azienda, vicino a Enschede, nella provincia di Overijssel. Ufficialmente è chiamata Grolsch. Il titolo Koninklijk “Reale” le fu assegnato nel 1995, da cui Koninklijke Grolsch.
Fu fondata nel 1615 da Willem Neerfeldt. Grolsch è l’aggettivo di Grolle, Grol (basso sassone), oggi Groenlo, nella Gheldria.
Fu il genero di Willem Neerfeldt, Peter Cuyper, celebre mastro birraio e nominato capo della corporazione dei produttori cittadini nel 1676, a dare una svolta decisiva all’azienda. Introducendo l’uso di due varietà di luppolo, diede sapore e consistenza alla birra tradizionale decisamente scadente. Alla sua morte, avvenuta nel 1684, l’attività fu continuata dai discendenti.
Nel 1895 l’azienda fu acquistata da Theo de Groen, di una famiglia di birrai di Zevenaar, che ne fece un’impresa di rilievo nazionale. Nel 1897 ebbe inizio la commercializzazione della birra in caratteristiche bottiglie con tappo meccanico richiudibile, proprio quando molti produttori abbandonavano questo dispositivo ritenuto troppo costoso.
Dai primi anni ‘90 del secolo XX la Grolsch, che aveva ormai una seconda sede nell’altra cittadina orientale di Enschede, cominciò a espandersi anche fuori dei confini olandesi, fino a conseguire notorietà internazionale.
Nel 1992 acquistò dalla Scottish Courage la Ruddles Brewery, nel Rutlandshire, per poi venderla all’altra inglese di Abingdon, la Morland. Nel 1995 effettuò un forte investimento nella polacca Elbrewery. Nel 1996 entrò in società con la Gulpener per l’elaborazione di alcune birre speciali.
Nel 2005 chiuse le vecchie fabbriche di Enschede e Groenlo, aprendone una nuova a Boekelo, vicino a Enschede. Nel 2007 concesse alla Efes Karaganda Brewery (azienda birraria che opera in Kazakistan per conto del gruppo Efes) la licenza a lungo termine per produrre e distribuire la Amsterdam Navigator prima importata dalla Russia. Nel 2008 fu rilevata dalla SAB Miller per finire nel 2016, insieme alla Peroni, alla giapponese Asahi.
Terzo produttore olandese, con 3 milioni 200 mila ettolitri all’anno, esporta in più di 50 paesi, soprattutto nel Nord Europa, e rilascia anche diverse licenze di fabbricazione. Nel 2000 la sua fama, oltre che per meriti qualitativi, anche per il design delle confezioni, le valse, a opera di una giuria di esperti statunitensi, il riconoscimento “American Taste Award of Excellence”.
Ha una produzione molto vasta. Le birre, comprese le versioni da esportazione, non sono pastorizzate; mentre la loro maturazione dura per un periodo che va dalle sei alle otto settimane.
La ultracentenaria tradizione familiare si perpetua, non solo nella produzione, pure nel confezionamento. La Grolsch infatti continua a utilizzare bottiglie munite di tappo con fermaglio, che è diventato il segno distintivo dell’azienda. E, quando decise di modernizzare la confezione con una bellissima bottiglia verde in vetro scolpito eliminando però il tappo in ceramica ad archetto, incappò in tante di quelle proteste da parte dei consumatori che dovette ritornare al vecchio sistema, affiancato chiaramente da quello più convenzionale dei tappi a corona.
Grolsch, premium lager di colore giallo paglierino acceso con sfumature dorate (g.a. 5%). In etichetta si dichiara appunto “Premium Lager”, secondo la consuetudine dei Paesi Bassi dove il termine pilsner indica una birra poco forte; ma è a tutti gli effetti una pilsner, tipicamente olandese, di quelle che hanno collezionato successi commerciali in tutto il mondo. È decisamente più luppolizzata rispetto alla maggior parte delle lager internazionali. Una delle birre più vendute nei Paesi Bassi, viene offerta in diverse confezioni, tra cui l’esclusiva bottiglia swingtop, un vero capolavoro dell’arte vetraria. Viene prodotta secondo lo stile originale, senza far troppe concessioni al palato. Il processo di maturazione naturale per 10 settimane rende superflua la pastorizzazione, prevista invece per le lattine. Il nuovo design della bottiglia riflette il tradizionale sapore tutto particolare. L’effervescenza è decisa; la spuma, abbondantissima e sottile, ostenta anche sufficiente stabilità. La gradevole finezza olfattiva propone, in particolare, verdi profumi vegetali esalati dal luppolo. Il corpo possiede una struttura alquanto soffice e leggera. Il gusto si rivela fresco e di estrema pulizia, con la luppolizzazione giustamente bilanciata da una lieve dose di malto. Il finale arriva secco, precorrendo l’esuberante amarore che impronta la persistenza discreta del retrolfatto.
Grolsch De Klok Blond, lager di colore paglierino dorato (g.a. 4,8%, in precedenza 4,2%). Conosciuta anche come Grolsch Premium Blond, è un omaggio alla vecchia Brouwerij De Klok di Groenlo. La carbonaziome, abbastanza vivace, produce una spuma bianca sottile e di rapida dissoluzione. L’aroma si libera debolmente, con malto dolce e lievito. Il corpo, alquanto sottile, ha una trama leggermente oleosa. Il gusto è di un delicato erbaceo, con note di limone o lime, malto, e una punta di acidità. Il lungo finale, tra fruttato e floreale, prelude a un corto retrolfatto amarognolo.
Grolsch 2.5, light lager di colore biondo dorato (g.a. 2,5%). L’effervescenza è abbastanza alta; la schiuma, minuta ed evanescente. Al naso, il profumo del malto e del luppolo si esprime in forma piuttosto vaga. Il corpo, alquanto sottile, presenta una consistenza acquosa. Il gusto, misuratamente segnato dall’amaricante, reca qualche nota dolce di malto e di paglia. Il finale vorrebbe apparire armonioso, ma risulta quasi sfuggente. Dal retrolfatto spunta una debole suggestione metallica.
Grolsch Premium Malt, lager analcolica di colore paglierino scarico (g.a. 0,04%). Con un’effervescenza alta e pungente, la schiuma erompe copiosa e a grana molto minuta. Nell’aroma debole di malto è riconoscibile un sentore dolce di carota. Il corpo, piuttosto leggero, presenta una trama sottile ma non acquosa. Il gusto abboccato assume, verso la fine della corsa media, una grata consistenza amara che si protrae a caratterizzare anche il corto retrolfatto.
Grolsch Oud Bruin, oud bruin di un caldo marrone rossastro (g.a. 2,5%); realizzata a fermentazione bassa, secondo la tradizione olandese, e con aggiunta di zucchero naturale. La carbonazione appare da bassa a media; la spuma beige, soffice e di sufficiente durata. L’aroma denota la dolcezza del malto, con accenni di caramello. Il corpo sottile ha una consistenza tra grassa e acquosa. Anche il gusto, leggero e scorrevole, è improntato all’amabilità del cereale. Nel finale sopraggiunge un gradevole amarognolo, che rimane nella discreta persistenza retrolfattiva, insieme a labili suggestioni legnose e a una punta di acidità.
Grolsch Amber Ale, amber ale di un vivido colore ambra con riflessi tendenti al rosso dorato (g.a. 5%). A dispetto del nome americaneggiante, ormai usato talvolta anche in Belgio per le ale ambrate, si tratta di una altbier. È ottenuta da due tipi di malto d’orzo e una piccola quantità di frumento sottoposto a maltaggio. Con una media effervescenza, la bella testa di schiuma si riduce lentamente a una perfetta allacciatura. L’aroma è nitido di malto dolce, contornato da tenui sentori di frutta scura, caramello, pane, luppolo erbaceo. Il corpo, medio-leggero, presenta una tessitura un po’ cremosa. Il gusto, dopo l’attacco pressoché abboccato di malto, diventa sempre più rotondo, con note tostate, di noci, frutta, caramello, sino a un energico finale di luppolo. Il retrolfatto sviluppa una delicata sensazione di amarore, con qualche impressione metallica.
Grolsch Puur Weizen, hefe weizen di colore dorato e dall’aspetto tipicamente torbido (g.a. 5,1%); prodotta dalla Gulpener. La vivace carbonazione sostiene un’enorme spuma minuta, densa, duratura. L’aroma si libera forte, di lievito e cereali, con accenni di coriandolo e buccia d’arancia. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza molto cremosa. Il gusto, secco e rinfrescante, propone note di banana, lievito, coriandolo, chiodi di garofano, agrumi, erbe. Nel finale compare una punta di acidità con accento di affumicatura. Il retrolfatto si rivela invece breve e aspro.
Tra le commemorative figura:
Grolsch Het Kanon
, malt liquor di colore biondo dorato e dall’aspetto trasparente (g.a. 11,6%); elaborato per il centenario della bottiglia con il fermaglio. La carbonazione, da media a bassa, gestisce una spuma sottile di rapida dissoluzione. L’etanolo si fa immediatamente notare nell’aroma, dalla propria dolcezza, che attenuano sentori di caramello, pera, cereali (in particolare, mais). Il corpo è di una struttura imponente, eppure attacca il palato con eleganza. L’abboccato del gusto ricorda la mela acerba, e rimane sino al finale, secco e amarognolo. Nel retrolfatto ritorna protervo l’alcol, tra sensazioni terrose e pungenti.
Negli ultimi anni la Grolsch ha cominciato a produrre anche diverse variazioni sul tema bock, a fermentazione alta, con la serie Quattro Stagioni.
Grolsch Lentebok, helles bok di un profondo dorato cristallino (g.a. 7%); tipica lente bok olandese. L’effervescenza moderata genera una schiuma fine, compatta e di buona tenuta. Nell’aroma, marcatamente luppolizzato, risaltano sentori erbacei. Il corpo, di media struttura, si accosta morbido, elegante, al palato, con la sua trama cremosa. Il sapore è tutto del luppolo, in una corsa regolare che sfocia nella più completa asciuttezza. Nella lunga persistenza retrolfattiva si esaltano suggestioni di caramello, toffee, agrumi, cereali.
Herfstbok, dunkel bock di colore rosso rubino profondo (g.a. 6,6%); prodotto da fine autunno a inizio inverno. Con una morbida carbonazione, la spuma spessa mostra buona durata. Il malto caratterizza l’aroma con stuzzicante freschezza. Il corpo, da leggero a medio, presenta una consistenza sottile un po’ appiccicosa. Il gusto si dipana amabile, pieno, aromatico, lasciando, a fine corsa, una piacevole impressione amarognola. Il retrolfatto, granuloso e caramellato, esala impressioni dolciastre di zucchero bruciato.
Grolsch Winterbok, doppelbock di colore rubino scuro (g.a. 7,5%); una proposta per l’inverno. L’effervescenza appare piuttosto bassa; la schiuma viene fuori molto attraente, altissima, compatta, duratura. Nell’aroma, il malto si diffonde acuto e pervicace. Il corpo, di pregevole tessitura, è carico di forza alcolica, dolce e deliziosamente calda. Il gusto ha un abboccato di malto con stuzzicante venatura di liquirizia. La corsa, lenta ma regolare, termina tra soffici note erbacee e floreali. Una suggestione di cannella infervora piacevolmente il retrolfatto.
Della serie Amsterdam segnaliamo le seguenti.
Amsterdam Mariner, premium lager di colore paglierino scarico (g.a. 5%); commercializzata in un’attraente bottiglia long neck, oltre che in lattina. Con un’effervescenza piuttosto vivace, la schiuma sgorga alquanto grossolana e si dissolve rapidamente. Al fresco, delicato, aroma di luppolo tiene dietro un piacevole gusto di cereali. Il corpo, medio-sottile, presenta una trama un po’ appiccicosa. Si esalta in modo particolare il retrolfatto, con le sue caratteristiche suggestioni amare, dopo un corto finale secco e luppolizzato.
Amsterdam Navigator, strong lager di colore dorato intenso e dall’aspetto limpido (g.a. 8,4%); con utilizzo di zucchero. Una buona carbonazione produce una generosa schiuma bianca, spessa e di sufficiente stabilità. L’aroma appare piuttosto volatile, con lontani richiami di uvetta, malto, luppolo, frutta a nocciolo. Il corpo, medio-leggero, ha una tessitura tra oleosa e acquosa. Dopo un iniziale gusto indeciso, viene fuori con prepotenza tutta l’alcolicità, con deliziose note di asciuttezza. La consistenza amarognola, si percepisce invece nel retrolfatto, introdotto da un finale terroso ed erbaceo.