Estes Park Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Estes Park, Colorado/USA
Birrificio, ristorante e bar nella famosa località estiva della contea di Larimer.
Nel 1993 Gordon Knight creò la High Country Brewery, a Boulder. Nello stesso anno Ed Grueff aprì, a Estes Park, l’Event Center.
Nel 1994 Ed e Gordon unirono le due imprese e costituirono la Estes Park Brewery con sede a Estes Park appunto, dove furono ovviamente trasferite le attrezzature birrarie.
Sempre nel 1994 Gordon uscì dalla società e venne assunto come mastro birraio Eric Bratrud.
Nel 2003 l’azienda fu rilevata da Eric Bratrud e Tyler Lemirande. Nel 2013 ne divenne unico proprietario quest’ultimo.
Ester Park Porter, porter di colore marrone scuro quasi nero (g.a. 4,6%). Con una carbonazione piuttosto contenuta, la schiuma beige emerge cremosa e lascia i segni di una buona allacciatura dopo la rapida dissoluzione. L’aroma si apre intenso ma alquanto confuso nella sua complessità, tanto che a tratti appaiono indistinguibili i sentori di malto tostato, caffè, cioccolato, cacao in polvere, frutta scura, caramello, vaniglia, zucchero di canna. Il corpo, da leggero a medio, presenta una consistenza abbastanza cremosa. Il sapore risulta robusto, vigoroso, in una miscellanea organica di caramello, liquirizia, melassa, zucchero bruciato, frutti di bosco, note legnose e di terra. Il finale è leggermente dolce, asciutto, con richiamo di caffè in grani e foglie secche. Le impressioni del retrolfatto invece sono tutte improntate a un fragrante caffè espresso.
Di particolare interesse, due birre di grano.
Estes Park Longs Peak Raspberry Wheat, wheat beer di colore giallo pallido e dall’aspetto velato (g.a. 4,2%). Utilizza il 20% di frumento sottoposto a maltaggio ed estratto di lamponi aggiunto dopo il condizionamento. Ha un’effervescenza media; schiuma bianca che si abbassa in fretta lasciando un sufficiente anello; aroma fresco e dolce, con sentori di pane, grano, lamponi, bacche, anche minerali; corpo, medio-leggero, di tessitura tra cremosa e acquosa; gusto dolce di lampone con un tocco di acidità; finale semisecco; evanescente retrolfatto che accenna a una crostata di frutti di bosco.
Estes Park Stinger Wild Honey Wheat, wheat ale di colore oro arancio e dall’aspetto nebuloso (g.a. 6%); addizionata di miele e aromatizzata con luppolo Hallertau. Presenta una morbida carbonazione media; spuma ricca ma di breve durata; aroma molto debole, a base di grano, miele, biscotti, pane, frutta, erbe; corpo da leggero a medio di trama acquosa; gusto dolce di miele stemperato da un’opportuna granulosità; finale breve e floreale, pulito e secco; retrolfatto dolceamaro.
Sono invece specialità stagionali:
Estes Park Kölsch, kölsch di colore giallo oro (g.a. 4,5%); realizzata canonicamente con lievito da ale e tecnica per lager. Propone una carbonazione abbastanza vivace; schiuma sottile ma non così stabile; tenue aroma di malto, lievito, pane, luppolo fiorito; corpo sottile di tessitura piuttosto acquosa; gusto quasi neutro, con vaghi accenni di malto; finale asciutto e pulito; sufficiente persistenza retrolfattiva dall’impressione alquanto amara;
Estes Park Barley Wine, robusto barlery wine di colore marrone scuro e dall’aspetto nebuloso (g.a. 10%); prodotto all’inizio di gennaio e immesso in commercio dal successivo novembre. L’effervescenza è pressoché piana; la spuma avorio, bassa e quasi senza allacciature. L’aroma si libera dolce, a base di malto, frutta secca, pane, vaniglia, frutti di bosco, e con una buona dose di alcol. Il corpo appare piuttosto pesante, in una consistenza cremosa e alquanto appiccicosa. Il gusto si rivela ben bilanciato, con malto dolce, caramello, burro, biscotti, da una parte e dall’altra, luppolo, resina, aghi di pino, erbe aromatiche. Il finale apporta una nota fruttata acida. Il retrolfatto si dilunga fin troppo nelle sue suggestioni di malto.