Carib Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Port of Spain/Trinidad e Tobago
A Trinidad e Tobago l’arte brassicola fu ereditata dagli inglesi. La prima fabbrica di birra commerciale infatti, la Walters’ Trinidad Brewing Company, fu fondata subito dopo la prima guerra mondiale da un certo signor Walters, anche se già dal 1899 esisteva una legislazione in materia.
Nel 1947 sir Gerald Wight, allora presidente della Alstons e Company Limited, fondò la Caribbean Development Company (CDC). Nel 1950 fu lanciata la Carib Lager che, poco alla volta, fece piazza pulita delle birre d’importazione.
Nel 1957 la CDC assorbì la Walters’ Brewery, per cui divenne l’unico produttore di birra e imbottigliatore a Trinidad.
Nel corso del tempo, grazie a partnership con Guinness, Interbrew, Carlsberg, Ginseng-up Corporation, Diageo, cominciò la produzione su licenza di marchi internazionali per il consumo locale e l’esportazione.
Non c’è quindi da meravigliarsi se, in un’area come quella caraibica, votata alle lager forti e amabili e alle stout scure e piene, la Carib Brewery sia riuscita a imporre una lager relativamente leggera e con proprietà più spiccatamente dissetanti.
In ogni modo, la birreria principale è a Champs Fleurs, Trinidad; le altre due, in Saint Kitts e Nevis e in Grenada. Mentre la proprietà è dell’ANSA McAL Group of Companies, un conglomerato pubblico diversificato con filiali anche all’estero.
Carib Lager, lager di colore paglierino dorato e dall’aspetto leggermente torbido (g.a. 5,2%); marchio di punta dell’azienda e la birra preferita di Trinidad e Tobago. Con una carbonazione piuttosto pesante, la spuma appare ridotta e di scarsa persistenza. L’aroma invece mostra una certa complessità: lievito, affumicato e cereale fresco, in note senza una netta distinzione. Il corpo, medio-sottile, presenta una consistenza molto acquosa, conforme alla funzione dissetante del prodotto. E il gusto brioso, anche se un po’ eccessivamente frizzante, scivola con dolcezza tra richiami caramellati. Il secco amarognolo del finale si protrae sin nella discreta persistenza retrolfattiva.
Carib Royal Extra Stout, extra stout di colore nero come la pece (g.a. 6,6%). Realizzata a fermentazione bassa, segue, a sua volta, la scia di tendenza caribica: effervescenza mite; schiuma marrone chiaro imponente e cremosa; aroma di mato tostato, con ben distinti sentori di caramello, caffè, cioccolato, carbone di legna; corpo medio dalla trama fra acquosa e cremosa; gusto pieno di malto, non senza qualche nota di melassa, zucchero di canna, caffè dolce, cioccolato al latte, e una punta di aceto balsamico; finitura liscia, pulita, con un’impressione fruttata persistente; lungo retrolfatto aspro, acido e dolce, insieme.