Camerons Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Hartlepool/Inghilterra
Il maggior produttore di ale tradizionali dell’Inghilterra nordorientale, nella contea di Durham. È una fabbrica che trae le proprie origini dalla Lion Brewey, fondata nel 1852 da William Waldon, un contadino originario di Gainford.
Nel 1865 John William Cameron, all’età di 24 anni, entrò nella Lion Brewery. Alla morte di Waldon, nel 1854, la fabbrica passò alla vedova, Jane. Nel 1872 Cameron prese in locazione per 21 anni la fabbrica e le sue 16 public house. Alla scadenza del contratto, nel 1893, Cameron acquistò la fabbrica, che diventò pubblica l’anno dopo, col fratello minore Watson amministratore delegato.
Nel 1992 la società passò alla Wolverhampton & Dudley, senza comunque il minimo danno per la qualità dei prodotti. Anzi furono effettuati grossi investimenti nella fabbrica. Infine, nel 2002, essa fu rilevata dalla vicina Castle Eden (vedi Whitbread) che la rilanciò col nome attuale. Non solo, chiuse il proprio stabilimento e trasferì la produzione a Hartlepool.
Oggi la Camerons Brewery, con l’acqua attinta alle due fonti artesiane di proprietà profonde 90 metri (risalenti almeno al 1572), realizza un milione di ettolitri di birra all’anno. Ma, anche se il suo cavallo di battaglia sono le cask conditioned ale, rifermentate con un lievito particolare che arrotonda il gusto ed emana sottili sentori fruttati, l’80% della produzione coinvolge birra a contratto per altre aziende, come la Heineken (che possiede il 24% della società) e la Carlsberg.
Camerons Nimmos XXXX, blond ale tradizionale di colore oro pallido (g.a. 4,4%). Con una carbonazione quasi piana, la spuma, bassa e cremosa, non ha lunga durata. L’olfatto rivela subito il deciso carattere di malto e di luppolo, non senza qualche accenno di erbe, fiori, ananas. Il corpo, medio-leggero, presenta una consistenza acquosa. Il gusto, dopo l’imbocco dolce di zucchero d’orzo, prende via via note fruttate e, infine, amare di resina e di pino. L’amarore ritorna nel corto retrolfatto, perfettamente asciugato e ripulito al termine di una corsa più che regolare.
Camerons Strongarm, bitter di colore rosso rubino chiaro (g.a. 4,3%). Un tempo veniva fabbricata per gli operai delle acciaierie locali. La spuma si leva minuta, soffice, gestita da un’effervescenza di media intensità. L’aroma è carico di frutta, con sentori anche di caramello, malto tostato, luppolo speziato, e un lontano richiamo di whisky. Il corpo medio, dalla trama fra cremosa e acquosa, scorre soffice e brillante, appoggiando un gusto delicatamente amaro con una nota finale asciutta, pulita. Dal retrolfatto si levano sensazioni di legno e pane abbrustolito.
Camerons Best Bitter, bitter di colore rame scuro (g.a. 3,6%). Un po’ meno leggera della Strongarm, è molto diffusa tra i lavoratori del posto. L’effervescenza bassa determina una schiuma spessa, stabile e di buona allacciatura. L’aroma è debole, comunque persistente, nei suoi sentori di malto tostato, caramello, frutti di bosco. Il corpo medio ha una trama più acquosa che grassa. Una solida base di malto fa da sfondo a un delicato quanto piacevole gusto di luppolo terroso, con amarore da cereali bruciati. Un vago fruttato segna il corto finale. Nel discreto retrolfatto rimangono impressioni astringenti di mela acerba.