Browar Zamkowy Cieszyn

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Cieszyn/Polonia
La “Birreria del Castello di Cieszyn” si trova nella città di confine di Cieszyn appunto, sulla riva orientale del fiume Olza, nel voivodato della Slesia.
L’arciduca Karl Ludwig d’Asburgo, duca di Teschen o di Cieszyn, aveva fatto costruire, sulle rovine del castello dei Piast, uno splendido palazzo neoclassico con un aranceto e un parco in stile inglese.
Il ducato di Teschen vantava, fin dal secolo XV, un’ottima tradizione brassicola, ma si trattava di una birreria borghese. Pertanto, appena sotto il castello, su un pendio, Albrecht Frederick, figlio di Karl Ludwig, fece costruire una fabbrica di birra moderna, Browar Zamkowy Cieszyn, che iniziò la produzione nel 1846. Incoraggiato dal successo, Albrecht costruì un’altra birreria a Żywiec, inaugurata nel 1856.
Con la caduta dell’Impero asburgico, nel 1919 Cieszyn venne ceduta al rinato stato polacco e, nel 1920, la birreria fu nazionalizzata. Durante la seconda guerra mondiale, la fabbrica cessò addirittura la produzione. Nel 1945 fu incorporata nella Żywiec, divenuta, nel 1998, Grupa Żywiec, con la maggioranza delle azioni in mano alla Heineken.
Con una capacità di circa 160 mila ettolitri l’anno, la Browar Zamkowy Cieszyn risulta la più piccola del gruppo; ma è l’unica che utilizza ancora metodi tradizionali e recipienti di fermentazione aperti.
Brackie Mastne, traditional ale di colore ambra tendente al ramato e dall’aspetto leggermente velato (g.a. 5,8%); conosciuta anche come Zamkowy Mastne Cieszyńskie. Una delle più vecchie birre polacche descritte in bibliografia, significava “manzo, grasso, denso”. Fu rilanciata nel 2011, in occasione del 165° anniversario dell’azienda. Da allora è apparsa e scomparsa dal mercato diverse volte, fino al ritorno definitivo durante il Festival di Autunno, che si svolge il primo fine settimana di settembre. La sua vendita avviene principalmente in ambito locale. Con una carbonazione da media a bassa, la spuma biancastra emerge alta e cremosa per abbassarsi lentamente e rimanere sino alla fine. L’aroma è piacevole e stuzzicante, col predominio di sentori piccanti su malto, caramello, pane, luppolo erbaceo, miele, legno, biscotti. Il corpo, medio-pieno, ha una consistenza tra oleosa e acquosa. Il gusto, da un imbocco di noci e caramello, passa ad alcuni esteri fruttati, per chiudere la corsa con un moderato amarore. Nel breve finale emerge l’alcol, seguito a ruota da un altrettanto corto retrolfatto, terroso, amaro, metallico.