Brauerei Rhenania

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Krefeld/Germania
Nel 1838 Hermann Josef Wirichs acquistò il birrificio Et Bröckske di Krefeld, nella Renania Settentrionale-Westfalia, rinominandolo Brauerei Rhenania.
Nel 1870 l’azienda passò al figlio, Robert, che nel 1888, per potersi ampliare si trasferì a Krefeld-Königshof. Fu l’inizio di un’espansione senza sosta, anche con l’acquisto di altri birrifici.
Purtroppo, nel 2002, la Brauerei Rhenania cessò la produzione vendendo marchi e diritti di birrificazione alla Krombacher.
Alla decisione di demolire la fabbrica di Krefeld per ricostruirla in Algeria, l’ex direttore tecnico della Rhenania, tramite un imprenditore amico, riuscì a salvare il glorioso birrificio. Nasceva così, nel 2003, la Brauerei Königshof.
Nel 2007 venne presentato il marchio premium Original Königshofer con le varietà Alt (g.a. 5%) e Pils (g.a. 5%). L’anno successivo iniziò la produzione dell’assortimento standard Königshof: Alt, Export, Pils, Radler, Weizen, Weizen Alkoholfrei.
Königshof Alt, altbier di un limpido colore ambrato tendente al bronzo (g.a. 4,8%). Con un’effervescenza moderata, la cresta di schiuma crema, fine e compatta, mostra ampia allacciatura e notevole persistenza. L’aroma si esprime con semplicità, pur nella sua attraente ricchezza: malto tostato, caramello, biscotto, miele scuro, noci, mela grattugiata, nocciola, fieno, radice di liquirizia, resina, e solo un delicato quanto speziato soffio di luppolo floreale. Il corpo medio ha una consistenza pressoché acquosa. Nel gusto, le note di tostature e crosta di pane si amalgamano con quelle di frutta secca e di un vegetale amaricante caratterizzando l’intenso sapore amaro dello stile. Nella secchezza del finale si esaltano la crosta di pane, la nocciola e una croccante tostatura. Anche il corto retrolfatto registra il ritorno di quel vegetale amaricante, ora nelle vesti di una lunga radice di cicoria.
Königshof Pils, pilsener di colore giallo dorato (g.a. 4,8%). Con una decisa effervescenza, la schiuma bianca prorompe enorme, cremosa, stabile e aderente. L’aroma si libera fresco, pulito, a base di malto, fieno, cereali, luppolo erbaceo, paglia, lievito, e con un vago accenno di spezie. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza decisamente acquosa. Dopo l’inizio con apparente tendenza alla dolcezza del malto, il gusto rivela la propria vera identità: un abboccato secco, netto, ma gradevolmente luppolizzato. Il finale reca note di mandorla amara accompagnte da una sfumatura erbacea acidula. Il retrolfatto si arricchisce di una corta persistenza balsamica, surclassando suggestioni più terrose che floreali.