Bierbrouwerij Sint Servattumus

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Schijndel/Paesi Bassi
Microbirrificio del Brabante Settentrionale, nell’ex municipalità di Schijndel, da gennaio del 2017 fusa con Veghel e Sint-Oedenrode nel nuovo comune chiamato Meierijstad.
Nacque nel 1992, a opera di Toon van der Heijden e dei fratelli Carli e Henk van den Ekart, in una stalla dietro la casa di Toon.
Soltanto nel 2000, grazie all’aiuto di molti volontari, sorse, intitolato al patrono di Schijndel, un vero birrificio, con sala degustazione e negozio per la vendita, in Ericastraat.
La produzione verte su birre speciali regionali.
Sint Servattumus Zoethouter Tripel, belgian strong golden ale di colore giallo dorato e dall’aspetto intorbidito (g.a. 8%); con utilizzo di zoethout (bastoncini di legno dal sapore dolciastro di liquirizia). La carbonazione è piuttosto contenuta; la schiuma, di un bianco sporco, alta, spessa, cremosa, di buona allacciatura al vetro. Malto granuloso, caramello, lievito belga, pasta di pane, cereali, mandorle, frutta tropicale, e, dal fondo, spezie, luppolo floreale e un alito di alcol, allestiscono un’elevata intensità olfattiva di attraente finezza. Il corpo medio ha una consistenza relativamente acquosa, pressoché appiccicosa. Per buona parte della discreta corsa si esibiscono note dolci di liquirizia, malto, banana matura, pane, mela, cereali, frutta secca; poi si fa strada pian piano un lievito speziato, foriero del ruvido amaro erbaceo. La presenza dell’etanolo si avverte, eccome; ma non intralcia minimamente la scorrevolezza della bevuta. Il finale si rivela secco e legnoso. Nella lunga persistenza retrolfattiva rimangono impressioni fruttate dolcemente speziate e maltate.