Arundel Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Arundel/Inghilterra
Arundel, cittadina del West Sussex, col suo famoso castello medievale seriamente danneggiato durante la guerra civile inglese tra realisti e parlamentari e ristrutturato tra il secolo XVIII e il XIX, a metà dell’Ottocento appunto vantava un sacco di birrifici che, purtropo, uno dietro l’altro, finirono per chiudere i battenti, l’ultimo nel 1922.
Nel 1992, a opera di John Ryan e Stephen Lowson, rinacque, con la Arundel Brewery, poco fuori città, l’attività brassicola; anche se, nel 2004, il birrificio cambiò proprietari.
Molto ampia la gamma di offerte, in bottiglia e in fusto, tra regolari e stagionali.
Arundel Sussex Gold, blond ale filtrata di colore dorato e dall’aspetto limpido (g.a. 4,2%). Con un’effervescenza piuttosto piana, si forma una spuma bianca di medie dimensioni e di sufficiente tenuta. Malto, caramello, toffee, agrumi, paglia, luppolo, allestiscono un bouquet di pregevole intensità. Il corpo si presenta sottile e acquoso. Il gusto sa di tostature, caramello, orzo, miele, e scorre in fretta verso un finale vegetale amarognolo. Anche il discreto retrolfatto reca i segni rudi dell’erba, con qualche richiamo di agrumi.
Tra le stagionali:
Arundel Old Scrooge, ESB natalizia di colore marrone con sfumature ambrate (la gradazione alcolica, dal 5,3%, è stata portata al 5%). Propone un’effervescenza mediobassa; schiuma beige cremosa e con buona allacciatura; debole aroma di malto, con qualche lontano richiamo di caramello, cioccolato nero, foglie di tè; corpo medio di consistenza grassa e liscia; morbido gusto di caramello, fiori, legno, noci, con secca rifinitura amara di luppolo; finale con qualche impressione speziata e di nocciole; decente retrolfatto vegetale e a malapena astringente.