Trumer Privatbrauerei Josef Sigl

Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Obertrum am See/Austria
Antico birrificio del Salisburghese risalente al 1601. Nel 1775 fu rilevato da Josef Sigl I prendendo il nome di Privatbrauerei Josef Sigl appunto. Da allora è sempre rimasto nelle mani della famiglia Sigl, e quasi tutti i proprietari si sono chiamati Josef.
Devastato nel 1800 dalle truppe napoleoniche e, successivamente, durante le due guerre mondiali, fu ogni volta ricostruito.
Nel 1985 Josef Sigl VII, che aveva studiato birra a Weihenstephan e amministrazione aziendale a Vienna, rilevò l’azienda di famiglia come unico socio accomandatario e ricostruì il birrificio.
Dopo aver venduto, nel 1997, il marchio Weizengold a Heinrich Dieter Kiener, proprierario del birrificio Stiegl di Salisburgo (da annotare che Josef Sigl è il marito della sorella, Heidrun) si concentrò soprattutto sulla Trumer Pils. Questa birra, molto diffusa in Austria, dal 2004, viene prodotta, con materie prime importate dall’Austria, anche nella fabbrica di Berkeley (in California), costruita in partnership con la Gambrinus Company.
Nel 2006 infine il birrificio prese la denominazione attuale. E oggi, con Trumer World, offre visite guidate con un un beer sommelier, corsi di degustazione, abbinamenti cibo-birra alla Braugasthof, assaggio di vintage provenienti dalla cantina privata di Sigl e, in occasioni speciali, l’assaggio della Trumer Pils che sgorga direttamente da una fontana al centro di Obertrum.
Obertrumer Original Zwickl, zwickelbier di colore dorato pallido e dall’aspetto torbido (g,a. 5,1%). Con una media effervescenza, la schiuma bianca esce fine, compatta, pannosa, di ottima tenuta. L’aroma sprigiona profumi di malto granuloso, paglia, fieno, pane, cereali, miele; e, più in secondo piano, sentori erbacei, floreali, agrumati, di luppolo speziato. Il corpo medio ha una consistenza abbastanza acquosa. Da parte sua, il gusto propone note di luppolo piccante, secco e amaro, su buona base di malto gessoso, anch’esso secco, e con qualche insufflazione di miele, pane, biscotto. Sicuramente una birra ben bilanciata, anche se piuttosto piatta e monocorde. La chiusura è di un lieve amarore erbaceo che, nel corto retrolfatto, prima, tende a un certo dolciastro, poi, diventa asciutto, terroso, astringente.
Trumer Pils, pilsner di colore dorato chiaro e dall’insolito aspetto nebuloso (g.a. 4,9%); originariamente venduta quasi esclusivamente nel Salisburghese. La carbonazione è molto attiva; la schiuma bianca, enorme, compatta, cremosa, di ottima tenuta e allacciatura. L’aroma si esprime in una miscellanea organica e gradevole di malto, agrumi, pane, cereali, miele, erbe, luppolo floreale. Il corpo tende decisamente al leggero, nella sua tessitura spiccatamente acquosa. Il gusto si snoda pulito, maltato e luppolizzato nella maniera giusta, e con un tocco di spezie che apporta la tanto agognata freschezza dissetante. Nella secchezza del finale s’intensifica la consistenza amara per consentire alla nobiltà del luppolo la massima espressione delle sue sensazioni retrolfattive.