Hansa Brauerei/Namibia Breweries

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Windhoek/Namibia
Nel 1920 Carl List e Hermann Ohlthaver rilevarono quattro piccole fabbriche di birra in difficoltà finanziarie: due, nel centro del Paese, Klein Windhoek Brewery e Felsenkeller Brewery, di Windhoek; due, nella Namibia occidentale, Kronen Brauerei, di Swakopmund, e Omaruru Brewery, di Omaruru. Nacque così la South West Breweries Limited (SWB).
Nel 1928 la famiglia di birrai Heuschneider (già nel 1904 Johann era stato un pioniere brassicolo a Swakopmud) fu invitata da alcuni imprenditori di Swakopmud appunto a rientrare dal Mozambico per mettere su una nuova fabbrica di birra. E, con l’impianto fatto arrivare dalla Germania, vide la luce la Hansa Brauerei. Il nome era quello della Lega Anseatica (Hansa tedesca) che nel secolo XIV controllava il commercio nel Baltico e nel mar del Nord con la Russia e i paesi scandinavi. Ma, nel 1967, la Hansa Brauerei fu rilevata dalla SWB che, nel 1990, con l’indipendenza della Namibia, prese il nome attuale, ossia Namibia Breweries Limited (NBL).
Nel 1996 la NBL, quotata alla Namibia Stock Exchange (NSX), divenne società pubblica e il 51% delle sue azioni fu comprato da Ohlthaver & List Group of Companies (O & L Group), azienda veramente africana con la sede centrale a Windhoek e impegnata in vari settori di attività in tutto il continente.
Nel 2005 venne chiusa la Hansa Brauerei. Nel 2014 invece fu rilevata la Camelthorn Brewing Company di Windhoek, fondata nel 2008 da Jörg Finkeldey, di origine tedesca. Nello stesso anno la NBL immise sul mercato la prima birra di frumento, la Camelthorn Weizen appunto.
Tutte le birre della NBL, eccetto la King Lager, osservano scrupolosamente il Reinheitsgebot.
L’azienda produce su licenza la Amstel e la Heineken.
Namibia Tafel Lager, lager di colore dorato e dall’aspetto cristallino (g.a. 4%); una creazione della Hansa Brewery. La schiuma bianca, soffice e di lenta dissipazione, è gestita da un’effervescenza moderata. L’aroma si libera alquanto granuloso, con malto, caramello, mais, fieno, luppolo speziato. Il corpo è leggero e di trama acquosa. Un malto sottilmente burroso dà inizio a una corsa media; un fruttato fresco e pulito fa invece da intermezzo per un finale asciutto di lievito dall’accento acidulo. Il retrolfatto si rivela corto e amarognolo.
King Lager, lager di colore giallo/oro limpido (g.a. 5,5%); prodotta con orzo della Namibia. La carbonazione è abbastanza contenuta; la spuma bianca, non abbondante ma stabile. Malto, luppolo erbaceo, pane bianco, grano, paglia, allestiscono un bouquet morbido, dolce, cremoso. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza abbastanza acquosa. Il sapore, moderatamente amabile all’imbocco, abbandona pian piano le note di malto per portare a termine il percorso in una secchezza amara. Il corto retrolfatto eroga invece impressioni dolciastre di cereali.
Hansa Urbock, dunkel bock di colore marrone con sfumature rossastre (g.a. 7%); conosciuta anche come Namibia Urbock. Viene prodotta, secondo il più rigoroso stile tradizionale delle maibock tedesche, una sola volta all’anno ed è disponibile a maggio in quantità limitata. Con una carbonazione moderata, la spuma beige chiaro emerge spessa e cremosa per abbassarsi lentamente lasciando un bel pizzo al bicchiere. L’aroma si sprigiona con delicatezza, emanando grati profumi di caramello avvolti in un caldo e quasi pungente alone alcolico. Il corpo, di media struttura, risulta morbido e frizzante nella sua tessitura acquosa. Il gusto scivola denso, dolce di malto, per assumere via via una cremosa consistenza infervorata da note di acquavite. Il finale, mediolungo, apporta un certo amarore da luppoolo floreale. Nella corta persistenza retrolfattiva rimangono sensazioni asciutte con un’impressione acidula.
Camelthorn Weizen, hefe weizen di colore arancio pallido e dal tipico aspetto velato (g.a. 4,5%); realizzata, in perfetto stile bavarese, dal mastro birraio Michaek Plank con ingredienti importati dalla Germania. Con una media effervescenza, la schiuma si leva sottile, cremosa, di lunga durata. L’olfatto propone un invitante mix di grano, frutta e lievito; con banana matura, chiodi di garofano, coriandolo, luppolo piccante, a far da corollario. Il corpo, medio-leggero, presenta una tessitura a chiazza di petrolio. Il gusto è ricco di malto, pane, lievito, caramello, banana; e, prima di terminare la sua corsa di media durata, eroga una fresca punta di acidità. La secchezza prende piede già all’inizio del discreto finale, introducendo un breve retrolfatto dalle suggestioni asprigne.