Everards Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Leicester/Inghilterra
Nel 1849 William Everard, un contadino di Narborough, nei pressi di Leicester, e il birraio Thomas Hull presero in affitto la Southgate Street Brewery di Wilmot e Co. dai proprietari che andavano in pensione.
Nel 1875, all’angolo di Southgate St e Castle St, fu costruita una nuova fabbrica, progettata dal nipote di William Everard, William John Breedon Everard. Furono scavati, sotto, pozzi a 300 piedi di profondità per prelevare un’acqua purissima; furono anche acquistate macchine a vapore. Mentre, già dalla fine del 1880, l’azienda possedeva oltre 100 pub.
Nel 1892 William Everard, il vero trascinatore del business (Thomas Hull si era dedicato al maltaggio fin dall’inizio), morì e salì in cattedra il figlio Thomas.
Nel 1895 fu presa in affitto la Bridge Brewery sull’isola Umplett Green. Ma presto i suoi 10 mila barili annui si rivelarono insufficienti. Nel 1898 fu quindi sostituita col più recente birrificio Trent di Dale St che era andato in liquidazione. Pertanto la birra prodotta a Burton upon Trent arrivava in treno alla fabbrica di Southgate che provvedeva a distribuirla ai propri pub del Leicestershire. Nel 1901 fu perfezionato l’acquisto del birrificio Trent.
Già pesantemente danneggiata dalla prima guerra mondiale, l’impresa fu addirittura messa in ginocchio dalla successiva grande depressione. Nel 1931 cessò la produzione a Southgate. Nel 1936 l’azienda divenne una società pubblica, Everards Brewery. Nel 1970 il birrificio Trent fu ribattezzato Tiger Brewery, diventando museo e produttore a contratto per la Everards.
Nel 1985 l’azienda ritornò a Narborough, dopo aver costruito una nuova fabbrica a Castle Acres. Nel 1992 cessò il contratto con la Tiger Brewery, e tutta la birra della Everards veniva prodotta nel nuovo stabilimento. Nel 1997 il presidente della società Richard, della quinta generazione Everard, comprò le azioni in mano agli estranei, e la Everards Brewery ritornò di proprietà familiare. Intanto i pub aumentavano, fino ad arrivare ai 170 attuali.
I circa 50 mila barili di birra annui comprendono ale tradizionali generosamente impresse dal malto e, insieme, piuttosto secche.
Everards Beacon, ordinary bitter ale di colore ambrato tendente all’arancione (g.a. 3,8%); la versione in bottiglia è pastorizzata. Con una morbida carbonazione media, la schiuma si alza minuta e cremosa, con un minimo di allacciatura. L’aroma è poco spiccato: i sentori di malto, caramello, lievito polveroso, uva passa, pane tostato, frutti di bosco, faticano a farsi percepire. Il corpo, medio-sottile, ha una consistenza acquosa. Anche il gusto appare alquanto neutro, erogando soltanto nel corto finale un lieve amarore. Dal retrolfatto invece si leva una piacevole impressione fruttata.
Everards Tiger, special bitter ale di colore ambrato con sfumature rosse (g.a. 4,5% in bottiglia e 4,2% in fusto); la versione in bottiglia è pastorizzata. Il nome è quello di un reggimento locale a lungo di stanza in India. L’effervescenza si rivela piuttosto bassa; la spuma, densa, cremosa, sufficientemente stabile. L’aroma di luppolo appare accennato su quello del malto. Dal corpo rotondo, di tessitura ruvida, si distende un fine gusto amaro intessuto di note agrumate. Il finale esibisce una squisita amabilità di caramello e un amaro alquanto secco, in perfetta armonia tra loro. Il retrolfatto, quasi metallico, riporta qualche residuo zuccherino.
Everards Original, ESB color rame (g.a. 5,2% in botte e 4,7% in bottiglia e in lattina); conosciuta anche come Old Original. La versione in bottiglia e in lattina è pastorizzata. La carbonazione appare quasi piatta; la spuma beige, ampia, densa, compatta. L’aroma si effonde con sentori di malto, caramello, miele, burro, frutti scuri, nocciola. Il corpo è ben strutturato, nella sua trama liscia e oleosa. Il gusto fa sfoggio di note floreali, fruttate, caramellose, sfociando in un lungo finale, secco e amaro. Dal retrolfatto esalano suggestioni di frutta secca, fiori, agrumi, resina, crosta di pane.
Everards Mild, mild ale color tonaca di frate (g.a. 3,3%). Con una morbida effervescenza, la schiuma color crema si leva imponente e con ottima allacciatura. Nell’area olfattiva predomina la dolcezza del malto torrefatto, della melassa, del caramello, della frutta matura. Il corpo, piuttosto sottile e di consistenza acquosa, nutre un amabile sapore di malto con inconfondibile nota di caramello; mentre dal sottofondo fanno capolino agrumi e qualche nota di vaniglia. Il finale è leggermente asciutto, e lascia il campo a un sufficiente retrolfatto dalle sensazioni di liquirizia e luppolo resinoso.
Everards Daredevil, english strong ale invernale, di colore marrone con riflessi rubino (g.a. 7,1%); lanciata nel 1993. Con una carbonazione piuttosto contenuta, la spuma sgorga densa e consistente. L’aroma è piuttosto orientato verso la dolcezza, con sentori di malto, caramello, esteri fruttati, zucchero, e un accenno di luppolo floreale: il tutto avvolto in un denso, caldo, alone alcolico. Il corpo si mostra robusto, pieno, potente, nella sua tessitura pastosa, e alquanto sciropposa. Il sapore, amabile e fruttato, con accento di fumo, termina la lunga corsa bruscamente, in assoluta secchezza. Il retrolfatto, nella sua eccezionale persistenza, eroga impressioni di tostature, spezie leggere, luppolo resinoso.