Cotleigh Brewery

Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Wiveliscombe/Inghilterra
Nel 1979 Ted Bishop aprì un piccolissimo birrificio nel Devon, Cotleigh Brewery, nell’agriturismo Cotleigh appunto, nei pressi di Tiverton.
Già dopo un anno, con la crescente domanda della sua birra, Ted si trasferì nel Somerset, a Wiveliscombe. Nei primi anni Ottanta vendette l’azienda alla coppia John e Jenny Aries, che continuò egregiamente la sua opera, ampliando, nel 1985, la fabbrica.
Alla fine, nel 2003, la Cotleigh Brewery fu rilevata dallo svedese Fred Domeloff, insieme al socio in affari Steve Heptinstall; e, alla produzione di birra, si affiancò anche quella del sidro e di bibite analcoliche.
Cotleigh Monument, ordinary bitter ale di colore dorato pallido e dall’aspetto lievemente offuscato dai lieviti (g.a. 4%). Viene prodotta per il Food Festival annuale di Wellinghton di cui la Cotleigh Brewery è uno degli sponsor. L’etichetta invece riporta l’obelisco delle colline di Blackdown e il ritratto di Arthur Wellesley, duca di Wellinghton, a ricordo della vittoria su Napoleone a Waterloo. Con un’effervescenza quasi piana, la schiuma bianca emerge minuta e di sufficiente stabilità. L’aroma è “stancamente” sostenuto da sentori di agrumi, malto, caramello, legno; anche il Cascade, tanto decantato in etichetta, pare rimanere alla finestra. Il corpo leggero presenta una trama da grassa ad acquosa. Il gusto si avvale di una solida base di malto sulla quale far scorrere le sue note di cereali, erbe aromatiche, luppolo agrumato. Il breve finale ha il compito di ripulire il palato, introducendo un discreto retrolfatto morbidamente amaro.
Cotleigh Old Buzzard, old ale di un profondo colore rosso rame (g.a. 4,8%); conosciuta anche come Cotleigh Buzzard. La spuma color crema, fine e poco stabile, è gestita da una carbonazione piuttosto contenuta. Malto, luppolo e un buon fruttato allestiscono un gradevole bouquet abbastanza persistente. Il corpo medio tende al leggero, in una tessitura sottile, oleosa. Il gusto si snoda ricco, intenso, abboccato, sfociando in una consistenza alquanto asciutta. Il breve retrolfatto risulta piacevolmente amaro di tostature.