Boag’s – J. Boag & Son

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Launceston/Australia
Una delle più antiche fabbriche di birra in Australia, e una delle pochissime rimaste indipendenti. Fu fondata nel 1883 dall’immigrato scozzese James Boag, insieme al figlio con lo stesso nome, rilevando la Esk che risaliva al 1827.
Nel 1927 si fuse con la concorrente isolana Cascade di Hobart, costituendo la Tasmanian Breweries. Ma ritornò da sola nel 1993, con l’acquisto della Cascade da parte della Foster’s. Si diede quindi un nuovo assetto, rinnovando anche la gamma dei prodotti.
Rilevata nel 2000 dalla San Miguel Corporation per $ 92 milioni, si ampliò notevolmente, con una crescita costante di produzione di anno in anno. Era insomma diventata un’azienda appetibile, e nel 2007 la Lion Nathan non ci pensò due volte a comprarla per ben $ 325 milioni.
Avendo la fortuna di trovarsi in Tasmania, dove è concentrata la coltivazione dell’orzo e del luppolo in Australia, utilizza materie prime locali, tra cui il buon luppolo Pride of Ringwood. L’acqua invece è quella delle montagne circostanti.
La produzione avviene per blocchi. Le lager maturano un mese. Tutte le birre presentano un intenso aroma di luppolo dalle note secche e amare del fieno appena tagliato.
Boag’s Draught, lager di colore giallo paglierino (g.a. 4,7%). La schiuma, non abbondante ma abbastanza stabile e a malapena appiccicosa, è gestita da una carbonazione medioalta. L’aroma si libera dolce e pulito, con persistenti sentori di malto biscotto, sciroppo di mais, lievito, luppolo erbaceo. Il corpo, da leggero a medio, presenta una trama liscia e acquosa. Il gusto defluisce amabile e alquanto pungente, con note di malto, caramello, cereali, frutta fresca. Al finale, amarognolo di luppolo, tiene dietro un discreto retrolfatto dalle dolci impressioni di nocciola.
Boag’s Premium Lager, premium lager di colore dorato chiaro (g.a. 5%); con maturazione di oltre un mese. Nel 1995 fu eletta “migliore birra d’Australia”. Con una carbonazione media, la spuma emerge soffice e di sufficiente durata. L’aroma, finemente luppolizzato, esala secchi e amari sentori di fieno. Il corpo, alquanto sottile, ha una consistenza acquosa. Al palato, l’equilibrio tra cereale e amaricante si mantiene giusto fino al retrolfatto, allorché il secondo prende il sopravvento con la sua asciuttezza aspra, quasi pungente.